Tensioni Perdute: Omaggio a Dino Buzzati, un Dialogo tra Musica e Scultura

Dino Buzzati Tensioni Perdute
Dino Buzzati ,”Dio che non esistiti prego

8 Aprile, Università degli Studi di Bergamo

L’evento è organizzato in occasione del cinquantenario della morte di Dino Buzzati ed è rivolto al mondo della cultura, della scuola e alla cittadinanza di Bergamo, come occasione per ripensare ad alcune tematiche care allo scrittore, come quella della ricerca e dell’attesa, e della tensione inquieta verso l’assoluto. Il filo rosso è rappresentato da Dino Buzzati e dalla sua sensibilità, e si dipana come un dialogo, secondo suggestioni che nascono dall’intreccio tra letteratura, scultura e musica.

Come in una danza narrativa si alternano in successivi momenti la lettura e il commento di passi di Buzzati, lo svelamento delle opere scultoree, e l’esecuzione musicale che interviene per esaltare come in un suggestivo intreccio le vive esperienze umane evocate dalle sculture, con quelle delle vite di musicisti narrate attraverso le loro stesse note musicali. 

L’ordito e la lettura sono a cura di Lucia Bellaspiga, giornalista e scrittrice, conoscitrice appassionata dello scrittore e della moglie Almerina

Sullo sfondo scorrono immagini tratte dalle opere di Buzzati, in dialogo con gli affreschi della splendida Chiesa di Sant’Agostino, che ospita l’evento, fotografati da Piero Rasìa

In una prospettiva di dialogo tra le arti vengono presentate le opere di Angelo Gilberto Perlotto, in arte Gibo, scultore supremo del ferro, veneto come Buzzati, noto in Italia e in Europa come esponente dell’arte iperrealista. Interviene Susanna Bertuccioli, prima arpa

dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, una vera epifania in scena, sulle cui note riprendono vita i personaggi e i temi evocati dalle letture e dalle sculture, dando loro forma e sostanza attraverso i brani eseguiti. 

La ricerca tesa all’assoluto sgorga infine dalle parole della preghiera laica, estrema eredità di Dino Buzzati, nel giorno in cui ricordiamo la sua morte.


Sculture esposte

Tensioni perdute, scultura costituita da un groviglio di rami che evocano la dinamicità dell’antitesi tra attesa e assenza, l’inquietudine nella perenne ricerca dell’assoluto, intrecciate in un pentagramma di ferri lucenti tesi nel sole.

Al di là, una porta, come una rivelazione istantanea, che richiama in una trama incalzante le molteplici porte spalancate senza battenti, aperte all’infinito di Buzzati.

Spirito inquieto, una giacca di ferro accompagnata da un fazzoletto rosso e dalle nervature vive, che evoca l’esperienza del viaggio, e introduce alle giacche afflosciate o ritte di Buzzati, intrise di una valenza metafisica.

Loro dove sono? una Caréga – sedia in lingua veneta – come inno all’assenza che fa rivivere il calibro delle poltrone/sedie buzzatiane.


Testi a Cura di Lucia Bellaspiga

Intervengono:

Piero Rasìa, autore delle fotografie tratte dalla splendida chiesa di Sant’Agostino, da 35 anni fotografo personale dello scultore Gibo.

Rosaria Di Gaetano, docente di lettere dell’ICS A.Lanfranchi, da un incontro imprevisto, ha avuto un’idea, che ha preso forma e si è

concretizzata in questo omaggio grazie al contributo generoso e appassionato di tutti i partecipanti.